Nelle politiche europee e nazionali per la realizzazione degli obiettivi e delle strategie di “Lisbona 2010” e di “Europa 2020”, l’Orientamento è riconosciuto come diritto permanente di ogni persona, che si esercita in forme e modalità diverse e specifiche a seconda dei bisogni, dei contesti e delle situazioni.
“L’Orientamento consiste nell’aiuto che viene dato da un esperto ad un soggetto in crescita perché elabori un progetto di vita (personale e professionale) e lo effettui progressivamente durante le fasi del suo sviluppo.” (Klement Polàcek)
L’Orientamento è dunque un processo continuo che accompagna la persona per tutto l’arco della vita, e che permette all’individuo di prendere decisioni quando deve scegliere la strada da percorrere in ambito personale o professionale.
L’operatore per l’Orientamento, di conseguenza, è colui che fornisce gli strumenti (“il navigatore, la bussola”) per individuare la direzione da percorrere e raggiungere la destinazione.
Ovviamente il percorso non è privo di pericoli e di ostacoli, per questo è importante iniziare presto ad orientarsi per lavorare su se stessi e conoscere il contesto. Basti pensare che il Miur affida alla scuola il processo di orientamento partendo dagli individui dei 3 anni di età.
Ecco perché è meglio parlare di Orientamento Permanente, poiché inteso come un processo continuo volto all’individuazione e al potenziamento delle capacità dell’individuo per realizzarsi integralmente.
Per fare ciò la persona dovrà acquisizione una serie di conoscenze e competenze volte a rendere sé stessa autonoma nelle scelte, quindi, in grado di:
La continuità dell’Orientamento durante l’intero arco della vita ci porta a distinguere più tipologie di orientamento a seconda del momento in cui ci si trova:
In definitiva, l’Orientamento deve essere concepito come strumento di ausilio alle scelte che l’individuo si trova a compiere nei momenti di passaggio tra formazione e lavoro, tra lavoro e formazione, tra lavoro e lavoro. Nell’Orientamento permanente la persona diventa il protagonista del proprio processo di orientamento acquisendo la consapevolezza del contesto in cui vive e l’individuazione dei vincoli, per pianificare una adeguata strategia per superarli.
Nel nuovo scenario, l’Orientamento non è più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro, ma diventa un valore costante per la vita di ogni persona, fornendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione con l’obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale. Le Linee guida nazionali per l’Orientamento permanente attribuiscono all’Orientamento un ruolo strategico, con un impatto crescente sull’intera società e, soprattutto, sul futuro di ogni persona.
Per siffatte ragioni, l’intervento orientativo assume, quindi, un ruolo strategico, capace di incidere sulla progettualità e l’occupabilità della persona e sui fattori di cambiamento economico e sociale.
Sempre le “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente centrate sulla persona”, indicano un modello di Orientamento formativo e non più solo informativo: l’Orientamento è ormai considerato come parte integrante del percorso formativo di ogni persona, quindi come risorsa indispensabile per pianificare al meglio il proprio progetto di vita.