Esistono in Italia sistemi che svolgono attività di orientamento riconducibili alle seguenti cinque macro-aree:
L’ISFOL, tuttavia, attraverso i Rapporti sull’Orientamento redatti annualmente indica che ciascun sistema oltre a concentrarsi quasi esclusivamente sulla propria attività primaria, nell’ambito dell’Orientamento si muove per logiche a comparti stagni. Sono questi i motivi fondamentali per cui nel settore dell’Orientamento il nostro Paese è in netto ritardo nel raggiungere standard che in altri Stati Europei e Nord Americani sono ben oleati da tempo e che concorrono ad alleviare la complessità socio-occupazionale del periodo.
Per superare il momento occorre che venga realizzato un Sistema di Orientamento Integrato dei vari sistemi per una diffusione di un servizio qualificato di Orientamento alle persone, con obiettivi chiari e ben definiti in cui siano coinvolti tutti gli attori del settore, istituzioni, enti pubblici e privati ed Orientatori. È per questo che bisogna analizzare quanto si è fatto e valorizzarlo dando un impulso alla ricerca e alla collaborazione scientifica.
Occorre partire dalla plurale condivisione dell’Orientamento e dell’Orientatore determinando: identità di ruolo, di formazione, di competenze e di certificazione della professionalità degli operatori.
Per approfondire l’argomento si veda il documento della Conferenza Unificata del Consiglio dei Ministri “Definizione di standard minimi dei servizi e delle competenze professionali degli operatori con riferimento alle funzioni e ai servizi di orientamento attualmente in essere nei diversi contesti territoriali e nei sistemi dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro” (Repertorio atti n. 136/CU del 13 novembre 2014).